Epilessia e CBD, i nuovi studi dimostrano l’efficacia.
Negli stati dove la cannabis medica è legale (ricordiamoci che anche in Italia lo è…!), le ricerche sulla efficacia della cannabis terapeutica si sono concentrate, tra le altre, anche sul trattamento dell’epilessia. Un farmaco, l’Epidiolex, approvato dalla FDA, ha proprio il cannabidiolo come principio attivo.
Grazie all’ampia disponibilità di nuove genetiche ricche di CBD, la ricerca si è poi focalizzata sui singoli cannabinoidi, con ampi e concreti risultati, se non su tutti di casi di epilessia, almeno su alcune forme specifiche.
Prima di procedere nell’articolo, specifichiamo che le infiorescenze di canapa light sotto vuoto di weedpuff, per quanto belle e gustose, non sono in nessun modo un farmaco. Per qualunque necessità di tipo medico, devi rivolgerti al tuo medico che saprà darti informazioni specifiche sulla cura dell’epilessia con la cannabis o sugli effetti del cbd sull’epilessia.
Cos’è l’epilessia
L’epilessia è una tra le patologie neurologiche più diffuse al mondo di cui ne soffrono più di 50 milioni di persone, può colpire sia bambini, adulti e anche gli animali. Si manifesta con episodi più o meno frequenti di convulsioni imprevedibili che, oltre ad essere debilitanti, mettono il soggetto in una situazione di incapacità di autogestirsi e quindi esponendolo a situazioni di potenziale pericolo.
Di epilessia ne esistono varie forme, di diversa intensità e frequenza, per questo gli studi scientifici negli anni hanno prodotto vari tipi di farmaci antiepilettici, tuttavia oltre ad avere spiacevoli effetti collaterali, il 30% dei pazienti purtroppo non risponde bene al trattamento.
Anche per questo motivo la ricerca scientifica ha esplorato sempre più il mondo dei cannabonoidi, con risultati interessanti.
I nuovi studi
Numerosi studi clinici e preclinici effettuati hanno messo in evidenza che, tra gli oltre 100 fitocannabinoidi che è possibile estrarre dalla pianta di canapa, il cannabidiolo svolge un ruolo chiave grazie alle sue proprietà benefiche (ad esempio antiinfiammatorie, analgesiche, ansiolitiche) nei pazienti che non rispondono alle classiche terapie, senza però apportare alcuna alterazione.
Proprio per questo motivo, uno studio statunitense del 2018 su un capione di 108 bambini affetti dalla patologia, ha visto come l’assunzione di olio CBD per la durata di 6 mesi, abbia portato il 39% dei pazienti ad avere una riduzione fino al 50% delle crisi, e il 10% addirittura a non avere più crisi evidenti.
Dati confermati anche più recentemente, come emerso dagli studi presentati dal Gruppo di studio Cannabis Terapeutica della LICE (Lega Italiana contro l’Epilessia) che testimoniano come l’uso del cannabidiolo terapeutico riduce la frequenza delle crisi epilettiche fino al 54% nei pazienti affetti da Sindrome di Dravet o di Lennox-Gastaut con epilessia farmaco-resistente, ed il suo effetto è riscontrabile anche nel lungo periodo
Il rapporto Cbd e farmaci antiepilettici
Dallo studio del 2018, la FDA, l’organo dell’amministrazione americana che sovrintende l’approvazione dei farmaci, ha finalmente permesso il commercio di un farmaco, l’Epidiolex, a base di CBD, per due forme rare di epilessia.
In Europa invece, il preparato a base di cannabidiolo, è stato approvato in Svizzera dal 2021 iniziando ad essere prescritto come terapia aggiuntiva contro le convulsioni nei bambini a partire dai due anni e negli adulti con forme rare e gravi di epilessia non trattabili con farmaci classici.
Riportando le parole della Dott.ssa Monica Lodi, consigliere della LICE, “la sensazione comune è che la strada sia ancora lunga ma interessante, soprattutto alla luce delle nuove prospettive che allargano ad altre potenziali molecole il mondo dei cannabinoidi, l’effetto entourage”.
La ricerca progredisce, e le potenzialità della canapa possono essere una freccia in più a disposizione della scienza.
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