Utilizzo cannabis legale, i metodi alternativi. No alla combustione!

Metodi alternativi di utilizzo cannabis legale. No alla combustione!

Fumare non è una buona idea. Meglio trovare metodi alternativi alla combustione, come la vaporizzazione. Lo sappiamo da molto tempo, anche se nei primi tempi le sigarette venivano prescritte o consigliate dai medici per disinfiammare la gola (!) e altro. Oggi sappiamo che è una assurdità, anche se allora era considerata Scienza Esatta.

I dati ci vengono in aiuto. Le stime per l’Italia relative ai problemi causati dal fumo danno oltre 90mila vittime l’anno, pari al 20% circa di tutte le cause di decesso per gli uomini e quasi 8% per le donne. Su base mondiale, sono circa 8 milioni l’anno le vittime, secondo l’OMS. La maggior parte dei decessi correlati al tabacco si verifica nei paesi a basso e medio reddito, che sono spesso bersaglio di intense interferenze e marketing dell’industria del tabacco (fonte: pagina del ministero della salute sul tabagismo).

Nella storia invece non si registrano vittime certe per uso diretto di cannabis, illegale o legale che sia. Le ricerche recenti che affermano il contrario si basano su dati relativi a comorbidità, policonsumo o altri fattori. “Una overdose di marijuana nel senso stretto del termine è impossibile“, secondo gli studi del professor Jason Levine, riferendosi a quella illegale da noi e legale in USA.

Anche secondo il Center for Disease Control and Prevention americano – noto per la sua prudenza – una fatalità è altamente improbabile. Anche perchè la quantità necessaria è oggettivamente troppa per poter essere consumata senza addormentarsi in tronco o svenire di botto.

Quindi il concetto è davvero semplice: l’uso generico di cannabis legale (dove è possibile) generalmente non crea riscontri negativi a lungo termine, mentre invece fumarla – spesso insieme al tabacco – ci fa ricadere in pieno nei rischi relativi al fumo e alla combustione. A maggior ragione se c’è anche tabacco.

C’è un modo per poter evitare la combustione, in particolare per la canapa light?

Si, più di uno. Sono sempre di più le persone che iniziano ad abbandonare la combustione per passare a metodi alternativi, altrettanto gustosi e meno dannosi. Il metodo principe è la vaporizzazione, e anche l’alimentazione umana è abbastanza diffusa.

Metodo alternativo di utilizzo cannabis legale…L’alimentazione come alternativa

Nel mondo, soprattutto negli stati americani con norme legislative meno restrittive, sono sempre più numerosi i metodi alternativi per l’assunzione di cannabis legale o medica (in quegli stati è legale anche quella che da noi è illegale, ma in termini di modalità di consumo non c’è differenza).

Per ovvie ragioni, nessun medico che prescriva cannabis per uso terapeutico consiglierà al paziente di rollarsi dei gran cannoni e nessun tipo di combustione. Il tempo delle sigarette che disinfiammano la gola è fortunatamente passato.

In molte nazioni estere, specialmente in alcuni stati degli USA, i cannabinoidi nei prodotti commestibili non sono soggetti a limiti di legge particolarmente stretti. In Europa, e in special modo in Italia, i limiti imposti dalla legge sulle soglie di CBD e altri cannabinoidi sono tali da ridurre al minimo la presenza di cannabidiolo nei prodotti per l’alimentazione umana. Al punto da essere quasi trascurabile.

Vaporizzare canapa legale è il miglior metodo senza combustione

Un metodo alternativo di utilizzo cannabis legale e forse il più efficace, più amato e sempre più diffuso è un altro: la vaporizzazione.

Il vaporizzatore non brucia. Scalda.

Non bruciando, non rilascia ossido di carbonio né particelle di catrame e altre sostanze particolarmente nocive.

Il vapo (per gli amici) funziona infatti con un flusso d’aria calda che passa attraverso l’infiorescenza di canapa legale e la scalda …a secco. In questo modo, le componenti attive dalla cima passano dallo stato semisolido allo stato gassoso, ma senza bruciare, e lasciano una bianca nuvoletta priva delle sostanze nocive causate dalla combustione.

La maggior parte dei vapo in commercio consentono di impostare la temperature di vaporizzazione a piacimento, e questo consente al collezionista di impostare la temperatura esatta per vaporizzare tutto il CBD senza altri cannabinoidi. Oppure si può impostare la temperatura per sprigionare vapori più o meno intensi, ma senza mai giungere alla combustione. Oltre a non produrre cenere ne’ catrame, i principi attivi non verranno dispersi ma piuttosto spremuti fino all’ultimo, allungando così la durata media di una sessione esperienziale tra collezionisti.

In commercio si possono trovare vaporizzatori di tutte le dimensioni e per tutte le tasche. Di base, la funzionalità resta la medesima: fornello, batteria e temperatura, anche se con diverse modalità e aggiunte nei vari modelli. Dallo spegnimento automatico alla possibilità di vaporizzare anche estratti e resine, il marketing si è scatenato qui come con in tutti i prodotti che incontrano il gusto del grande pubblico.

Se poi consideriamo i vantaggi della portabilità e della facilità d’uso, allora è facile capire perché i vaporizzatori sono diventati così popolari, al pari delle sigarette elettroniche, specialmente tra i collezionisti di canapa legale.

Il vaporizzatore resterà?

Lanciando lo sguardo verso il futuro, ci si può aspettare (e si può sperare!) che il fumo, con il passare del tempo, diventi un vecchio ricordo del tempo inquinato che fu. Senza dubbio la vaporizzazione è leggera, non lascia tracce e come tale è qui per restare. Anche perchè è il metodo alternativo alla combustione più efficace in assoluto.

Ci possiamo aspettare un aumento progressivo dell’efficienza e della semplicità d’uso dei dispositivi, e anche ulteriori sviluppi di caratteristiche specifiche, personalizzazione e portabilità.

Lunga vita al vaporizzatore!

 

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